This Is Ska

Il documentario This Is Ska (1964)

This Is Ska è un cortometraggio di circa 36 minuti girato a Kingston e dedicato, ovviamente, alla scena ska original giamaicana.

This Is Ska

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A scuola di ska original

Il documentario This Is Ska (1964), prodotto dalla BBC e girato a Kingston, almeno in parte allo storico Sombrero Club, contiene una dozzina di brani eseguiti dal vivo da una selezione di artisti di quel periodo, diversi dei quali avrebbero poi seguito – o contribuito a determinare – la trasformazione dello ska in rocksteady, e quindi la mutazione di quest’ultimo in reggae.

Tra i musicisti appaiono Jimmy Cliff, Prince Buster, The Maytals e Byron Lee & the Dragonaires.

Il film si apre con un intervento del conduttore, che descrive sommariamente la musica ska e la definisce un hypnotic sound. Gli scarni titoli di coda non aiutano a far luce sull’identità del presentatore: secondo alcuni sarebbe Edward Seaga, mentre altre fonti – che ci sembrano più attendibili – sostengono che si tratti dello speaker radiofonico Tony Verity.

This Is Ska

La scarsità e la bassa qualità delle foto di Seaga e Verity scattate negli anni ’60 escludono purtroppo la possibilità di stabilire con certezza, tramite un confronto fotografico, chi fosse effettivamente il conduttore di This Is Ska, per cui, per fare chiarezza, dobbiamo fare riferimento alle notizie biografiche disponibili.

Edward Seaga era un personaggio molto attivo nell’industria musicale: fondò la duratura West Indies Records Ltd. e lavorò con artisti come Byron Lee e Higgs and Wilson, ma si dedicò in seguito alla carriera politica aderendo al Partito Laburista Giamaicano, il quale, a dispetto del nome, è d’ispirazione conservatrice, e non socialista. Edward Seaga sarebbe poi diventato primo ministro della Giamaica, dal 1980 al 1989.

Se il nome di Seaga continua a non dirvi niente, avrete senz’altro presente la sua stretta di mano con l’avversario politico Michael Manley, voluta da Bob Marley nel corso dello storico One Love Peace Concert del 1978. Lo scopo dell’iniziativa – alla quale aderirono Peter Tosh, Dennis Brown, Big Youth e altri ancora – era quello di stemperare le gravi tensioni politiche tra il Partito Laburista e il Partito Nazionale del Popolo – quest’ultimo di stampo socialdemocratico – dei quali i maggiori esponenti erano rispettivamente Seaga e Manley.

Tosh, nel corso della sua esibizione, preferì attaccare duramente i due politici per le loro posizioni proibizioniste nei confronti della marijuana, e denunciò inoltre le condizioni di miseria in cui versava l’isola… Ma questa è un’altra storia!

Tornando a This Is Ska, siamo propensi a credere che il presentatore fosse Tony Verity, sia perché anche lui, come Seaga, era molto attivo nel campo della musica giamaicana, che per il fatto che il futuro primo ministro, nel 1964, si trovava ormai nel pieno della carriera politica, essendo stato eletto parlamentare due anni prima.

Dopo essere entrato in parlamento, Seaga aveva venduto la West Indies a Byron Lee, abbandonando definitivamente le attività musicali.

I contenuti del documentario

Con l’eccezione dell’introduzione e di una breve parte – presentata dallo stesso conduttore – in cui si spiega come eseguire i passi base del ballo ska, il documentario This Is Ska contiene esclusivamente esecuzioni dal vivo di brani musicali, presentati nel seguente ordine:

  • Byron Lee & The Dragonaires – Jamaican Ska
  • Eric “Monty” Morris – Sammy Dead-O
  • Jimmy Cliff – One Eyed Jacks
  • Prince Buster – Wash Wash
  • The Maytals – Treat Me Bad
  • The Maytals – She Will Never Let You Down
  • The Charmers – So Marie
  • Stranger Cole – Rough ‘n’ Tough
  • Roy & Yvonne – Two Roads Before Me
  • The Blues Busters – I Don’t Know
  • Byron Lee & The Dragonaires – Sammy Dead-O
  • Jimmy Cliff – King Of Kings

This Is Ska

Il film costituisce, naturalmente, un buon contributo alla conoscenza della scena ska original, nonostante il fatto che – come hanno fatto notare gli amici di lamusicaska.it – l’influenza esercitata sul pubblico dalla presenza delle telecamere è comunque piuttosto evidente.

In altri termini, l’impostazione televisiva di This Is Ska non scalfisce eccessivamente il suo valore documentario.

Del raro LP contenente la colonna sonora è stata di recente pubblicata una riedizione a tiratura limitata, di cui sono state stampate appena 200 copie. La raccolta comprende la scaletta originale del cortometraggio, con l’inclusione della traccia How To Dance The Ska – Step By Step.

Sombrero Club (Kingston)

Nel 1989 la IVA/Maverick – divisione della Island – ha pubblicato delle edizioni home video di This Is Ska, precisamente nei formati VHS e laserdisc.

Il film non è mai stato stampato ufficialmente su supporti più moderni, anche se esiste almeno un’edizione DVD, che è però un bootleg realizzato in maniera amatoriale.

Guarda This Is Ska!

Nella speranza che venga pubblicata, prima o poi, una nuova edizione di This Is Ska – possibilmente arricchita di contenuti extra e con titoli di coda più esaurienti – non ci resta che rimandare alla visione integrale del documentario su YouTube.

Buona visione e do the ska!

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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2018 e aggiornato il 3 ottobre 2023.

 

Pubblicato da

Flavio Frezza

Mi occupo di sottoculture (skinhead, mod, punk, ecc.) e dei generi musicali a queste connessi. Gestisco il blog Crombie Media, canto nei Razzapparte e sono il manager degli Unborn. Nel 2017 Hellnation Libri ha pubblicato il mio libro Italia Skins, e in seguito la stessa casa editrice ha dato alle stampe le edizioni italiane di Spirit of '69, Skinhead Nation e Skin, curate dal sottoscritto. Se vuoi saperne di più, leggi il seguente articolo: Un’intervista con Flavio Frezza: gli skinhead italiani e il libro “Italia Skins”.

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