Minnie the Moocher

“Minnie the Moocher”, Cab Calloway e i 40 anni dei Blues Brothers

A 40 anni dall’uscita del film “The Blues Brothers”, Alessandro Aloe (Moriarty Graphics) racconta la storia di Cab Calloway e della sua canzone “Minnie the Moocher”, entrambi presenti nella pellicola di John Landis

Minnie the Moocher, Cab Calloway e i Blues Brothers

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Cab Calloway e i Blues Brothers

Sono passati quarant’anni dall’uscita al cinema del film The Blues Brothers (1980), la commedia musicale diretta da John Landis e interpretata da John Belushi e Dan Aykroyd, negli iconici ruoli di Jake “Joliet” Blues ed Elwood Blues, una sorta di antieroi che si contrapponevano, in qualche maniera, al consueto modello dei vincenti.

Otto lustri per uno dei lavori più importanti della cinematografia mondiale, che ha ispirato e divertito almeno tre generazioni, contribuendo a diffondere su vasta scala dell’eccellente musica soul e rhythm and blues.

Nel film, ambientato nell’Illinois, sono presenti innumerevoli musicisti di grande valore, tra cui Aretha Franklin, Ray Charles, John Lee Hooker e James Brown.

Oltre a questi nomi – noti anche a chi non ha una preparazione specifica sulla musica soul – bisogna però segnalare anche quello del grande Cab Calloway, al secolo Cabel Calloway III, di cui conoscerete almeno l’intramontabile brano Minnie the Moocher, il cui titolo è traducibile con “Minnie la scroccona”.

"The Blues Brothers", la colonna sonora in vinile

Cab, nel film, interpreta Curtis, inserviente dell’orfanotrofio di Rock Island dove hanno trascorso l’infanzia gli sventurati protagonisti. Per loro, egli rappresenta un importante punto di riferimento: Curtis è infatti una sorta di figura paterna, visto che è disposto ad aiutarli ogni volta che ne hanno bisogno.

Inoltre, è stato proprio lui a introdurre Jake ed Elwood alla musica blues, passione che i due suggelleranno con un patto di sangue, praticato tramite l’incisione dei diti medi con una corda della chitarra del leggendario Elmore James.

A riprova della benevolenza di Curtis nei confronti dei fratelli Blues, va ricordata almeno la scena in cui questi – alle prese con la polizia – tardano a presentarsi sul palco del Palace Hotel Ballroom, facendo spazientire il pubblico.

Curtis pensa quindi di far allentare la tensione e di intrattenere gli spettatori cantando Minnie the Moocher. L’esibizione viene salutata con una grande acclamazione da parte del pubblico, che si è ormai scaldato a sufficienza per vedere finalmente i Blues Brothers, che si precipitano sotto i riflettori dopo essere riusciti a sfuggire alle forze dell’ordine.

Vita dell’artista

Nel mondo reale, Cab Calloway – nato a Rochester il 25 febbraio 1907 – fu un musicista jazz eccezionale, nonché il più grande rappresentante dello scat, uno stile vocale riconducibile alle forme più primitive del canto nero, che consiste nella vocalizzazione di fonemi privi di significato, oppure di suoni onomatopeici, aventi lo scopo di imitare determinati strumenti musicali.

Cab fu spinto dalla madre a studiare canto lirico sin da giovanissimo, mentre sua sorella maggiore, Blanche Calloway, anche lei cantante jazz, negli anni ’20 lo aiutò a inserirsi nell’ambiente musicale di Chicago, città assai importante per la musica nera, che è pure – guarda caso! – la meta finale dei protagonisti del film.

Cab, a Chicago, fece la gavetta ed ebbe modo di osservare da vicino figure del calibro di Louis Armstrong e Chick Webb, e alla fine degli anni ’20 mise in piedi la propria formazione, Cab Calloway and His Orchestra.

Con la sua band, riuscì in seguito a esibirsi all’importantissimo Cotton Club di Harlem, a New York, riscuotendo un grande successo che gli aprì le porte dei grandi circuiti radiofonici, che per la prima volta dedicarono parti importanti della programmazione a un artista afroamericano.

Nel 1932, Cab partecipò alla realizzazione di un cortometraggio animato con Betty Boop, chiamato Minnie the Moocher, incentrato sulla sua canzone.

Negli anni ’40 e ’50 fece numerosi tour negli Stati Uniti e poi in Europa, e cominciò quindi a esibirsi come solista, nell’ambito dei musical e in televisione, finendo per apparire in diversi film, tra i quali – oltre a The Blues Brothers – va ricordato almeno Stormy Weather (1943) di Andrew L. Stone.

“Minnie the Moocher”, la canzone

Il brano jazz Minnie the Moocher fu scritto dallo stesso Cab Calloway insieme a Irving Mills, e venne registrato nel 1931. I due presero spunto da un pezzo di Frankie Jaxon del 1927, intitolato Willie the Weeper, in seguito interpretato dalla grande attrice Bette Davis nel film Tentazioni (1932) di Michael Curtiz.

Sia il testo di Calloway che quello di Jaxon contengono dei riferimenti gergali all’uso di droghe: ad esempio, in Minnie the Moocher, sono presenti versi come «she loved him though he was cokey» («lo amava nonostante fosse un cocainomane») e «he took her down to Chinatown and he showed her how to kick the gong around» («la portò a Chinatown e le insegnò a usare la pipa da oppio»). Il testo passa quindi a descrivere il trip oppiaceo di Minnie.

Cab Calloway, "Minnie the Moocher" in vinile

Minnie the Moocher – con la magia, la classe e la capacità evocativa che le caratterizzano – è probabilmente una delle canzoni più vecchie e più famose di sempre che descrivono l’uso delle droghe, come pure le vicende che una persona affetta dalla dipendenza da tali sostanze può ritrovarsi a vivere.

Si tratta, evidentemente, di un brano non convenzionale, che in altri tempi sarebbe forse stato considerato underground e controculturale, visto che per tanti decenni – e ancora oggi! – ha preso per i fondelli tanti benpensanti, incapaci di comprendere il vero significato del testo.

Nonostante i suoi ottantanove anni, Minnie the Moocher continua ad affascinare e a colpire tante persone: basti pensare agli innumerevoli rifacimenti eseguiti da artisti provenienti da diverse tradizionali musicali, così come ai cori scanditi da ultras e tifosi calcistici d’Italia e di altre parti del mondo.

"The Blues Brothers" LP

Un tributo ai Blues Brothers e a “Minnie the Moocher”

Per celebrare i quaranta anni del film The Blues Brothers, nonché la canzone di Cab Calloway, ho realizzato un video contenente due registrazioni differenti di Minnie the Moocher.

La prima versione è quella tratta dalla colonna sonora del film – e, nello specifico, dalla prima stampa italiana – ovvero The Blues Brothers – Original Soundtrack Recording LP (Atlantic , W 50715, 1980), firmata dagli stessi Blues Brothers e da Cab.

Questa registrazione rievoca gli inseguimenti in macchina che caratterizzano il film, oltre agli odiati nazisti dell’Illinois e agli altrettanto odiosi sbirri che tentano di impedire a Jake ed Elwood di compiere la loro missione.

La seconda versione è quella dell’ottava stampa statunitense accreditata, presente su un 10″ in gommalacca contente One O’Clock Jump di Count Basie And His Orchestra e, ovviamente, Minnie the Moocher di Cab Calloway And His Orch. (Okeh, 6634, Shellac, 78 RPM, 1942).

Questa rara registrazione è forse tra le più complete dal punto di vista musicale, ed è caratterizzata da un notevole groove. Essa dà inoltre risalto alle vibrazioni degli ottoni, nonché ai fonemi di Cab che, a loro volta, rievocano il sogno oppiaceo di Minnie.

E voi, quale versione preferite?

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L’immagine di copertina e le fotografie che appaiono in questo articolo sono di Alessandro Aloe (Moriarty Graphics).

Pubblicato da

Alessandro Aloe

Sono uno skinhead da oltre venti anni. Mi appassionano l'arte, il cinema, la musica, la fotografia, la lettura, la storia, i tatuaggi e le sottoculture. Mi occupo di grafica, disegni, dipinti e restauro librario e cartaceo presso lo studio Moriarty Graphics. Opero anche come tatuatore freelance.

2 commenti su ““Minnie the Moocher”, Cab Calloway e i 40 anni dei Blues Brothers”

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