"The Fence" film (2018)

Il cortometraggio “The Fence” (2018)

Skinhead, ska e punk rock in questo breve film ambientato nella Bristol degli anni ’80

The Fence - Short film

🇬🇧 Non-Italian speakers take note! This article about The Fence is only available in Italian. However, you can rely on Google Translate for a rough translation.

Skinhead e furti di moto

Il cortometraggio The Fence (“il ricettatore”), della durata di circa 20 minuti, è incentrato sul furto della motocicletta di Steven (David Perkins) e sui suoi tentativi di recuperarla.

Il film è opera di Will Stone, giovane regista di Bristol, che ha ambientato la storia nella propria città, interpretando inoltre il ruolo di Andrew, amico di Steven.

The Fence (2018)

Considerazioni sul cortometraggio

Abbiamo dedicato diversi articoli all’incontro tra cinema e sottoculture: in questo caso il film ha suscitato il nostro interesse perché alcuni personaggi sono skin, anche se il loro look non è molto curato.

Altri personaggi, pur adottando qualche elemento dello stile skinhead, non intendono rappresentare alcuna sottocultura: ad esempio – ci ha spiegato il regista – il fatto che alcuni abbiano la testa rasata va ricondotto esclusivamente alla loro estrazione sociale.

The Fence (2018)

La colonna sonora è piuttosto buona, ma non sempre attinente alla sottocultura, visto che al punk rock e allo ska 2 Tone si alternano altri generi musicali:

The Fence (2018)

The Fence è un cortometraggio divertente e realizzato con professionalità, tanto da essere uscito vincitore da manifestazioni come il British Independent Film Festival, il London-Worldwide Comedy Short Film Festival e il The Bill Venton GTC Award.

Crombie Media ne raccomanda la visione, con l’avvertimento che, se siete in cerca di un nuovo This is England, o comunque di un film che racconti realisticamente la vita degli skinhead inglesi degli anni ’80, fareste meglio a guardare altrove.

The Fence (2018)

Guarda “The Fence”!

The Fence è visionabile in inglese su YouTube, purtroppo con i soli sottotitoli automatici, non molto utili in questo caso. Inoltre, lo spiccato accento locale non facilita la comprensione di alcuni dialoghi. Tuttavia, la trama è piuttosto lineare e la scarsa conoscenza della lingua non dovrebbe pregiudicarne la visione.

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2018 e aggiornato il 17 ottobre 2020.

Pubblicato da

Flavio Frezza

Mi occupo di sottoculture (skinhead, mod, punk, ecc.) e dei generi musicali a queste connessi. Gestisco il blog Crombie Media, canto nei Razzapparte e sono il manager degli Unborn. Nel 2017 Hellnation Libri ha pubblicato il mio libro Italia Skins, e in seguito la stessa casa editrice ha dato alle stampe le edizioni italiane di Spirit of '69, Skinhead Nation e Skin, curate dal sottoscritto. Se vuoi saperne di più, leggi il seguente articolo: Un’intervista con Flavio Frezza: gli skinhead italiani e il libro “Italia Skins”.

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