Tales of Aggro - Matteo Sedazzari

“Tales of Aggro” (2018) di Matteo Sedazzari

Dai mod ai casual, fino al calcio e alla cultura club: recensione del nuovo romanzo di Matteo Sedazzari

Matteo Sedazzari: Tales of Aggro

🇬🇧 Non-Italian speakers take note! This review is also available in English language: "Tales of Aggro" (2018) by Matteo Sedazzari.

Matteo Sedazzari e ZANI

Matteo Sedazzari è nato nel 1966 a Sunbury-on-Thames – una cittadina del Surrey, non troppo distante da Londra – da madre inglese e padre italiano.

L’autore è immerso nel mondo della musica e delle sottoculture sin dall’adolescenza, visto che, dopo aver abbracciato il modernismo durante il revival del ’79, ha attraversato una fase casual e si è quindi avvicinato alla scena club e poi agli ambienti acid house: si tratta, a ben vedere, di un percorso intrapreso da altri mod e skinhead della sua generazione.

Matteo ha affinato le proprie capacità di scrittore dapprima tramite la fanzine (e poi webzine) Positive Energy of Madness, e quindi con ZANI, un bel sito attivo dal 2009 e dedicato alla cultura di massa – o pop culture, se preferite – e alle sottoculture, così come ad alcuni generi musicali a noi congeniali (soul, hard rock, rock and roll, ecc.).

Le influenze culturali di Matteo sono ampie e disparate, visto che vanno da George Orwell a Irvine Welsh, passando per i fumetti Marvel e DC e il cinema britannico, con l’inclusione di quello horror, di cui abbiamo parlato a lungo con il ranter Tim Wells nel corso della sua intervista.

ZANI, oltre ad essere un sito, è anche una casa editrice, che finora ha pubblicato quattro libri: A Crafty Cigarette – Tales of a Teenage Mod di Matteo Sedazzari (2015), The Secret Life of  the Novel di Dean Cavanagh (2016), Feltham Made Me di Paolo Sedazzari (2017) e il nuovo romanzo di Matteo, Tales of Aggro (2018).

“Tales of Aggro”, il libro

Se il precedente romanzo di Matteo Sedazzari, A Crafty Cigarette – incentrato sulla vita di un giovane mod appassionato dei Jam – poteva vantare un contributo del poeta punk John Cooper Clarke, che aveva curato l’introduzione, la sua nuova fatica Tales of Aggro – disponibile, finora, solo in lingua inglese – ha ricevuto niente meno che la benedizione di Irvine Welsh, che lo ha definito «un autentico spaccato di vita raccontato nel linguaggio di strada».

Tales of Aggro è una raccolta di racconti relativi a una piccola gang nota come “The Magnificent Six”, composta da sei giovani della working class e formatasi durante il revival mod. La narrazione va quindi dalla fine degli anni ’70 sino agli anni ’90, e parla della vita di questi ragazzi tra piccola criminalità, calcio, musica e culti giovanili.

Non si tratta, quindi, di un libro incentrato su una singola sottocultura, anche se la voce “aggro” (cioè “comportamento aggressivo e violento”) e la presenza di un paio di scarponi in copertina potrebbero far pensare a una monografia sugli skinhead.

Gli argomenti trattati riflettono la vita e i gusti stilistici e musicali dell’autore, perciò – nelle 210 pagine che compongono il volume – incontrerete skin, mod, casual, soul boy, scooter boy, punk e raver, e sentirete parlare di generi musicali come il mod rock del ’79, il punk rock, il soul, l’acid house e altri ancora:

Nell’estate del ’79, io, Ron ed Eddie siamo diventati mod – Dino, invece, è stato un rude boy per un bel pezzo – ma io sono stato il primo ad avvicinarsi al modernismo, a dispetto di quanto potrebbe raccontarvi Eddie.

All’inizio degli anni ’70, gli Who, che erano di Shepherd’s Bush [quartiere di Londra Ovest – NdR], fecero un LP chiamato Quadrophenia, che parlava dei mod original di questa zona.

Il film uscì lo stesso anno in cui mio padre venne rilasciato dal carcere. Ricordo che vedevamo le telecamere, gli scooter e gli attori, ma non ci rendevamo del tutto conto di cosa si trattasse. Che scemi!

Anche Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols vivevano nel quartiere – e frequentavano la mia stessa scuola, la Christopher Wren – quindi possiamo affermare che lo Shepherd’s Bush è un quartiere dalla grande anima.

Lo sguardo dell’autore si rivolge spesso a quegli aspetti della cultura di massa che hanno formato la sua generazione: ci riferiamo, ad esempio, a fenomeni pop come il telefilm Happy Days e le biciclette BMX, che nel Regno Unito conobbero un’enorme diffusione a partire dai primi anni ’80.

Tuttavia, a parte la godibilità delle storie – alcune delle quali sono raccontate in prima persona – a noi è sembrato piuttosto interessante il percorso dei personaggi – che riflette, in gran parte, quello dello stesso autore – attraverso i culti giovanili e determinati generi musicali:

Ron indica attraverso il pub pieno di fumo un tavolo da biliardo dal feltro rosso consumato e strappato, che ha senz’altro visto giorni migliori.

Man mano che il fumo si attenua, noto due tizi, più o meno miei coetanei, che giocano a biliardo. Mi accorgo che con loro ci sono altri tre ragazzi.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare: si tratta di tipi ben vestiti, visto che indossano delle eleganti camicie button down e delle polo, pantaloni di chino, jeans della Levi’s e delle belle scarpe; nessuno di loro indossa scarpe da ginnastica.

Tre di loro hanno tagli di capelli corti ed eleganti, mentre uno li porta a caschetto come andavano nell’88, e un altro ancora ha dei lunghi capelli biondi acconciati a coda di cavallo.

Scommetto che si tratta di ex-raver che ora stanno tornando a un abbigliamento più elegante: probabilmente, in precedenza, erano stati mod o casual, oppure ambo le cose, proprio come noi.

“Tales of Aggro”, il MCD

Contemporaneamente all’uscita del libro, è stato rilasciato un MCD dallo stesso nome, che include tre pezzi firmati “ZANI”. In realtà di tratta di due canzoni, di una delle quali è presente anche una versione club, prodotta da Nick Philpin.

I brani – scritti da Matteo Sedazzari e intitolati come i suoi libri, quindi Tales of AggroA Crafty Cigarette – riflettono ovviamente i gusti musicali dell’autore e si prestano a fungere da brevi colonne sonore dei due romanzi.

Questa è la scaletta del MCD:

  1. Tales of Aggro (Bovver Boy Edit)
  2. Crafty Cigarette (The Revolution is Coming Edit)
  3. Tales of Aggro (The Undercover Cockney Remix) – Nick Philpin

Come acquistare il libro e il MCD

L’unico modo per avere Tales of Aggro è, al momento, l’acquisto tramite Amazon, dove potrete trovare anche il MCD omonimo, i cui brani possono però essere ascoltati anche tramite servizi come Spotify.

Se siete interessati ad altre commistioni tra la cultura di massa e i culti giovanili della working class, seguite le nostre attività sui canali social: Facebook, Instagram, Twitter.

Pubblicato da

Flavio Frezza

Mi occupo di sottoculture (skinhead, mod, punk, ecc.) e dei generi musicali a queste connessi. Gestisco il blog Crombie Media, canto nei Razzapparte e sono il manager degli Unborn. Nel 2017 Hellnation Libri ha pubblicato il mio libro Italia Skins, e in seguito la stessa casa editrice ha dato alle stampe le edizioni italiane di Spirit of '69, Skinhead Nation e Skin, curate dal sottoscritto. Se vuoi saperne di più, leggi il seguente articolo: Un’intervista con Flavio Frezza: gli skinhead italiani e il libro “Italia Skins”.

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