Playlist canzoni punk per Natale

18 canzoni punk per Natale: la nostra playlist

Alessandro Aloe (Moriarty Graphics) propone una playlist di canzoni punk natalizie.

Playlist canzoni punk per Natale

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Il Natale: origini della tradizione

Tra le festività cristiane più importanti c’è sicuramente il Natale, che in base alla confessione viene celebrato il 25 dicembre, oppure il 6 o il 7 gennaio.

La ricorrenza festeggia l’avvento di Dio tra gli uomini, ma le sue origini sono in realtà più antiche del cristianesimo, visto che – come altre festività religiose – essa si sovrappone a feste pagane come il Sol Invictus e i Saturnali.

Nel XX secolo, e soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il Natale ha assunto connotazioni più secolari, diventando di fatto un festeggiamento legato alla famiglia, alla figura di Babbo Natale (quest’ultima ispirata a San Nicola e al Krampus, e resa nota da multinazionali statunitensi) e, naturalmente, allo scambio di doni, secondo un approccio consumistico ed edonista.

Il punk rock e il Natale

Ci si potrebbe chiedere, quindi, cosa c’entri il punk con il Natale, ma la risposta è semplice: quale occasione migliore per dare sfogo alla propria attitudine critica, ironica e dissacratoria?

Il punk ha sempre dimostrato di essere in grado di accogliere, ricontestualizzare e rielaborare elementi esterni alla sottocultura, nell’intento di ribaltare le consuetudini imposte dal sistema, ridicolizzandole e contrapponendosi ad esse con spirito individualista (vedi il nostro articolo sull’arte punk).

Alcune band, con le loro canzoni punk natalizie, hanno messo in evidenza l’ipocrisia e il falso candore della festività, tentando di farne emergere le contraddizioni, mentre in altri casi per loro il Natale si è dimostrato semplicemente un’occasione per divertirsi e fare baldoria alla faccia della tradizione, dei bigotti, dei conformisti e dei perbenisti.

Gremlins
Natale e teste crestate 😉: Gremlins, Joe Dante, 1984.

Playlist: 18 canzoni punk natalizie

Vi proponiamo una selezione di canzoni punk per Natale, cariche di tutto lo spirito critico, irriverente, offensivo e festaiolo che il genere può offrire.

Si tratta di 18 canzoni punk per Natale scelte tra quelle della prima ondata degli anni ’70 e l’ampio repertorio dei revival degli anni ’80 e ’90: riteniamo, infatti, che per una ricorrenza simile sia necessario rispolverare alcuni grandi classici del genere!

1. The Ravers – (It’s Gonna Be a) Punk Rock Christmas (1977)

Probabilmente Punk Rock Christmas è una delle canzoni punk natalizie più note di tutti i tempi, un vero classico che ancora oggi passa in radio durante le feste. In sostanza la band è incentrata su due persone, Daddy Maxfiels – ovvero Lou Maxfiels, detto anche Natkin – alla chitarra e Graham Daddy alla voce.

Per un breve periodo i Ravers emigrarono da Los Angeles alla Gran Bretagna, dove incisero il successo glam Rave ‘n’ Roll (1973).

Una volta tornati negli Stati Uniti, i Ravers registrarono Punk Rock Christmas, pezzo che presenta influenze glam così come anche elementi punk rock, sia inglesi che statunitensi, dando così vita a un piccolo gioiello.

Canzoni punk per Natale: The Ravers - Punk Rock Christmas
The Ravers, (It’s Gonna Be a) Punk Rock Christmas 7″ (Zombie, Z 7683, US, 1977).

2. The Yobs – Run Rudolph Run (1977)

Sotto le mentite spoglie degli Yobs, si cela in realtà uno dei gruppi punk rock inglesi più noti, ovvero i Boys, che nel 1977 – a causa di una disputa con la casa discografica – scambiarono di posto la B e la Y presenti nel loro nome, adottando quindi come denominazione il termine gergale yobs, proprio in occasione del loro primo singolo natalizio, Run Rudolph Run, rifacimento del pezzo classico di Chuck Berry.

Con il nome Yobs, registrarono in seguito altre canzoni punk per Natale, raccogliendole infine nell’album The Yobs Christmas Album LP (1980).

Con Run Rudolph Run la band centra contemporaneamente due obiettivi: dissacrare il Natale e ridicolizzare il nazismo attraverso un attacco a Rudolph Hess, uno dei suoi leader più efferati.

Canzoni punk natalizie: The Yobs (The Boys) - Run Rudolph Run
The Yobs, ‎Run Rudolph Run 7″ (NEMS, NES 114, UK, 1977).

3. The Dickies – Silent Night (1978)

I Dickies sono tra i gruppi punk americani più noti della ondata di fine anni ’70: furono infatti tra i primi ad apparire nella valle di San Fernando, in California, crogiuolo d’innumerevoli formazioni punk e hardcore.

Se la musica dei Dickies è fortemente influenzata dai Ramones, i loro testi sono caratterizzati da elementi demenziali e intenti dissacratori: per una band del genere, eseguire una cover punk e kitsch di una delle canzoni natalizie più classiche era quasi doveroso: ecco quindi il rifacimento di Silent Night, ovvero Stille Nacht, heilige Nacht, composta da Joseph Mohr e Franz Xaver Gruber nel 1818.

L’immagine di copertina del singolo prende di mira l’ipocrisia con cui, specialmente nel periodo di Natale, vengono enfatizzati i valori familiari, a quanto pare insufficienti a porre fine a un fenomeno come quello delle violenze domestiche.

Playlist punk natalizia: The Dickies - Silent Night
The Dickies, Silent Night 7″ (A&M Records , AMS 7403, UK, Dec. 1978).

4. The Greedies – A Merry Jingle (1979)

I Greedies furono una formazione composta da membri di note band di quegli anni, ovvero Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols e Rian Downey, Phil Lynott e Scott Gorham dei Thin Lizzy.

Nonostante il sostegno di John Peel e una serie di apparizioni televisive, il gruppo non fu molto duraturo, visto che si limitò a qualche concerto e all’incisione del singolo A Merry Jingle, che ricalcava il popolarissimo We Wish You a Merry Christmas, composto nel 1501.

Playlist punk natalizia: The Greedies - Silent Night
The Greedies, A Merry Jingle 7″ (Vertigo, GREED 1, UK, 1979).

5. The Damned – There Ain’t No Sanity Clause (1980)

Nati nel 1976 e tuttora attivi (il loro album più recente, Evil Spirits, è del 2018), i Damned sono una delle colonne portanti del punk britannico. Le loro sonorità sono caratterizzate da aperture al rock and roll, al goth rock e alla new wave, e la loro attitudine si rifà ampiamente allo spirito del punk ’77, con richiami alla provenienza working class del gruppo.

There Ain’t No Sanity Clause è una canzone umoristica sul Natale. Per il gioco di parole tra Santa Clause (Babbo Natale) e sanity clause (clausola di sanità mentale), i Damned si ispirarono al film comico Una notte all’Opera (1935), e in particolare alla scena in cui Groucho Marx fa cenno a suo fratello Chico di detta clausola, ottenendo la seguente risposta: «Non puoi prendermi in giro, non esiste alcuna clausola di sanità mentale».

The Damned - There Ain't No Sanity Clause
The Damned, There Ain’t No Sanity Clause 7″ (Chiswick Records, CHIS 139, UK, 1980)

6. Stiff Little Fingers – White Christmas (1980)

Tra le band più longeve e attive del punk, gli Stiff Little Fingers muovono i primi passi nel 1977, in una Belfast lacerata dalla guerra civile, il che influenzerà notevolmente il loro sound energetico, la loro attitudine e i loro testi, spesso politicizzati. Dalle loro esperienze, infatti, nascono veri e propri inni punk come Suspect Device, Alternative Ulster e Life Wasted.

Il loro settimo singolo, forse il più pop, è At The Edge, il cui lato B contiene Running Bear, cover della canzone interpretata da Johnny Preston nel 1959, e White Christmas, rifacimento in chiave punk del noto brano scritto da Irving Berlin nel 1942.

Stiff Little Fingers - White Christmas
Stiff Little Fingers, At The Edge 7″ (Chrysalis, CHS 2406, UK, 1980).

7, 8, 9. Bollocks To Christmas EP (1981)

Titolo e copertina di questa compilation della Secret Records sono tutto un programma: il disco, poi, include ben quattro brani a tema, tre dei quali possono essere considerati tra la migliore produzione Oi! e street punk a tema natalizio.

The 4-Skins – MERRY CHRISTMAS EVERYBODY

Tra le migliori band Oi! e skinhead di sempre, i 4-Skins – nati nell’East End di Londra nel 1979 – hanno composto autentici inni come ACABChaos, distinguendosi per sonorità molto spartane, attitudine decisa e testi incentrati su argomenti come la corruzione della classe politica, la disoccupazione, la violenza di strada e la repressione poliziesca.

Merry Christmas Everybody è un magnifico rifacimento della nota canzone del gruppo glam rock Slade.

The Business – Step Into christmas

Nati a Lewisham, nel Sud di Londra, nel 1979, i Business rimangono in attività fino alla morte del cantante Micky Fitz, nel 2016. Insieme a Cockney Rejects, Angelic Upstarts e Sham 69, furono tra le band più rilevanti e innovative del real punk e dell’Oi!, incorporando melodie pop e cori singalong, che fanno da cornice a tematiche calcistiche, sociali e operaie.

Il loro contributo alla compilation è Step Into Christmas, cover del brano di Elton John.

The Gonads – (I’m Dreaming of a) White Christmas

Nati nel 1977 a Charlton, nel Sud Est di Londra, da un’idea del giornalista musicale ed ex-skinhead Garry Bushell, i Gonads hanno visto passare tra le loro fila musicisti degli Angelic Upstarts, dei Blood, dei Business e dei Red Alert, ovvero l’élite dello street punk inglese.

Il repertorio della band – caratterizzato da un’alternanza tra pezzi demenziali e canzoni di protesta – include il rifacimento del canto tradizionale White Christmas, inciso appositamente per questa compilation e dedicato ai punk, agli skin, agli herbert e agli hooligan.

Bollocks To Christmas EP
Bollocks To Christmas 7″ EP (Secret Records, SHH 126, UK, 1981).

10. Anti-Nowhere League – Snowman (1982)

Nati nel 1980, gli Anti-Nowhere League furono arrestati in occasione del loro debutto dal vivo a Royal Tunbridge Wells, nei pressi di Londra: quale preludio migliore per una carriera all’insegna della controversia? La band è stata in effetti accusata numerose volte di essere oscena, violenta e oltraggiosa, ed è stata di fatto bandita da numerose reti radiofoniche e televisive.

Caratterizzati da un singolare look biker, ma in realtà dediti a una sorta di street punk, gli Anti-Nowhere League inclusero nel loro primo e censuratissimo album We Are… The League (1982) diversi inni punk degli anni ’80, come ad esempio la title track. Accanto a questi, è presente la canzone Snowman, ovvero… L’inverno e il Natale secondo gli ANL!

Anti-Nowhere League - We Are... The League LP
Anti-Nowhere League, We Are…The League, LP (WXYZ Records, LMNOP1, UK, 1982).

11. Impact – Punk Christmas (1983)

Con questo unico singolo e un paio di cassette all’attivo, questa band di Cwmbran (Galles) non ha certo avuto una carriera duratura, ma è riuscita comunque a condividere il palco con formazioni importanti come i Varukers, i DOA, gli Oppressed e Peter and the Test Tube Babies.

Dal punto di vista musicale, Punk Christmas costituisce un ottimo esempio di punk britannico della seconda ondata, noto anche come UK 82: la canzone è tirata come un treno in corsa, le sonorità sono scarne, i cori irresistibili, e il tutto è sostenuto da versi spensierati e goliardici.

Impact - Punk Christmas
Impact, Punk Christmas 7″ (Cyanide Records, CN 01, UK, 1983).

12. Ramones – Merry Christmas (I Don’t Want Fight Tonight) (1987)

Evitiamo di dilungarci sui Ramones – che al contrario di altre band di questa lista sono noti anche al pubblico di massa – e andiamo dritti al sodo: la loro bellissima White Christmas costituisce il lato B del singolo I Wanna Live (1987), ma è stata inclusa anche nell’album Brain Drain (1989).

La canzone presenta le sonorità tipiche della band, e i versi – scritti da Joey Ramone – contengono riferimenti agli elementi caratteristici del Natale, trattati con un pizzico di malinconia. Il testo prende forse ispirazione da qualche spiacevole esperienza personale dell’autore, che intende ricordare con sincerità che il Natale dovrebbe essere un momento di tregua e pace, e che occorrebbe sforzarsi di non litigare.

Ramones - I Wanna Live
Ramones, I Wanna Live 7″ (Beggars Banquet, BEG 201, UK, 1987).

13. Sloppy Seconds ‎- Lonely Christmas (1992)

Entriamo negli anni ’90 con questo pezzo degli Sloppy Seconds, band di Indianapolis nata tra il 1984 e il 1985, il cui nome contiene dei chiari riferimenti sessuali. La formazione – influenzata dalle sonorità e dall’attitudine dei Ramones – è estremamente energica e predilige tematiche scanzonate come sbronze, fumetti, film horror e pornografia.

Il titolo del brano – Lonely Christmas – ne anticipa il contenuto: tristezza, melanconia e isolamento, in contrapposizione alla voglia che ha la maggior parte delle persone di festeggiare collettivamente. Emerge inoltre il rigetto per alcune consuetudini, per la televisione e per le attività tipiche di quei giorni di festa. Il brano si caratterizza, quindi, per un approccio instimistico, tipico di una grossa fetta del punk anni ’90.

Canzoni punk per Natale: "Lonely Christmas" degli Sloppy Seconds
Sloppy Seconds ‎- Lonely Christmas 7” (Taang! Records, T-68, USA, 1992 – red / clear ed.).

14. Snap-Her – I Hate Christmas (1995)

Trio di Los Angeles attivo negli anni ’90, caratterizzato da un’attitudine moicana e grintosa, le cui sonorità si rifacevano in parte al decennio precedente. Invece, per quanto riguarda i testi, le tematiche affrontate dalla band sono talvolta accomunabili a quelle del pop punk e punk rock degli anni ’70, in stile Buzzcocks e Ramones.

Lo stesso spirito irriverente e contro la moralità condivisa si ritrova soprattutto nel 7″ EP We’re Snap-Her… And You’re Fucked!, che contiene per l’appunto il brano I Hate Christmas, il quale – come avviene in altre canzoni punk per Natale – ridicolizza i tipici riti di questa parte dell’anno.

We're Snap-Her and You're Fucked
Snap-Her – We’re Snap-Her… And You’re Fucked! 7” EP (Real George Records, RG1006, USA, 1995).

15. U.S. Bombs – 12/25 (1997)

Tra i gruppi statunitensi nati durante il revival punk degli anni ’90, gli U.S. Bombs sono senz’altro tra i più conosciuti. Le sonorità della band californiana, pur paragonabili a quelle di altre formazioni dello stesso periodo, sono profondamente influenzate dal punk rock delle origini, sia britannico che nordamericano. A capo degli U.S. Bombs c’è Duane Peters, skater dagli anni ’70 e fautore dell’unione delle scene skateboard e punk.

War Birth è il terzo album della band: diversi brani sono dedicati ovviamente allo skateboarding, ma non mancano riferimenti a tematiche personali e generazionali, oltre che critiche al sistema e agli orrori prodotti da esso. Ad esempio, la title track è una canzone contro la guerra, mentre il brano che proponiamo per questa playlist – 12/25 – è dedicato alle persone poste ai margini della società, per le quali non è mai Natale.

U.S. Bombs - War Birth
U.S. Bombs – War Birth LP (Hellcat Records, 80404-1, USA, 1997).

16 + 17. The Revolvers – It’s Christmas Time Again Last Christmas (2004)

I Revolvers nascono nel 2000 a Bochum, una cittadina della regione della regione tedesca della Ruhr che vanta sin dagli anni ’70 una scena punk vitale e ricca di band. Il gruppo viene fondato da Uwe Umbruch – originario di Düsseldorf e già cantante e chitarrista degli Happy Revolvers – a cui si uniscono presto musicisti locali provenienti da formazioni come Bad Mothers e District. La band prende il nome di The Revolvers – come segno di continuità con il precedente progetto di Uwe – e propone un punk rock deciso ma con importanti parti melodiche, segno dell’influenza del punk statunitense di fine ’90 e inizio 2000, rappresentato ad esempio dalle produzioni Epitaph.

La band ha all’attivo tre album e sei singoli ed EP, l’ultimo dei quali è It’s Christmas Time Again, il cui bellissimo artwork realizzato da Orlando richiama l’horror natalizio del film Nightmare Before Christmas (1993). La copertina conferma l’approccio dissacrante e surreale dell’arte punk “storica”, e anche se lo stile grafico è chiaramente riconducibile ai primi anni 2000, oggi non pare affatto invecchiato.

L’EP è aperto dalla title track, caratterizzata da una melanconica introduzione in stile natalizio, mentre il lato B è costituito da un unico brano, il rifacimento in chiave punk rock di un successo targato Wham! e firmato da George Michael, ovvero Last Christmas.

Due canzoni punk per Natale dall'EP dei Revolvers, "It's Christmas Time Again"
The Revolvers – It’s Christmas Time Again 7” EP (I Used To Fuck People Like You In Prison Records, Prison 008-7 – Stereodrive! Records, STD! 040, DE, 2004).

18. Atrox – Sporco Natale (1992)

Ed ecco finalmente un gruppo punk italiano! Gli Atrox nascono a Milano nel contesto dell’ondata Italian hardcore dei primi anni ’80, una corrente particolarmente importante sia per le peculiarità musicali che per l’impegno ideologico, all’interno della quale si inseriscono Wretched, Negazione e Peggio Punx.

Sporco Natale (1992) è il primo e unico EP degli Atrox, pubblicato dopo Fiori neri LP (1990) e prima dello split LP con i Wicked Apricots del ’94.

Il disco è altamente rappresentativo dell’attitudine del gruppo, poiché le canzoni incluse vanno dalla critica sociale allo spirito dissacrante del brano incluso in questa playlist: Sporco Natale è infatti una rivisitazione di Bianco Natale che – con un sorriso sulle labbra – colpisce dritti in faccia il consumismo e la grande truffa del Natale capitalistico.

La canzone riscosse un gran successo in ambito underground, tanto da diventare l’hit natalizia del network di Radio Popolare.

Atrox - Buon Natale / Sporco Natale
Atrox – Sporco Natale 7″EP (TVOR On Vinyl, TVOR 016, Point Zero, IT, 1992).

Video playlist: 18 canzoni punk per Natale

Ecco a voi il video con le canzoni punk rock natalizie!

Mentre lo ascoltate, ricordate che – come diceva Joey Ramone in Merry Christmas –  «il Natale non è il momento giusto per spezzarci il cuore a vicenda»!

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Immagine di copertina, fotografie, artwork digitale e video sono di Alessandro Aloe (Moriarty Graphics), che è anche autore della playlist di canzoni punk per Natale. Contattatelo per le vostre grafiche!

Questo articolo sulle canzoni punk rock per Natale è stato pubblicato il 15 dicembre 2020 e aggiornato il 12 dicembre 2023.

Pubblicato da

Alessandro Aloe

Sono uno skinhead da oltre venti anni. Mi appassionano l'arte, il cinema, la musica, la fotografia, la lettura, la storia, i tatuaggi e le sottoculture. Mi occupo di grafica, disegni, dipinti e restauro librario e cartaceo presso lo studio Moriarty Graphics. Opero anche come tatuatore freelance.

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